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Il gentiluomo di questo romanzo si avvale di ogni mezzo per ricostituire il patrimonio familiare ridotto a ben poco a causa delle scelte politiche del padre, dichiarato fellone e traditore dal governo e costretto all'esilio. Le avventure del giovane e quelle di altri personaggi della narrazione si svolgono nel territorio più settentrionale dello stato napoletano, all'epoca dell'effimera restaurazione borbonica intercorrente tra la caduta della repubblica partenopea e l'avvento del regno di Giuseppe Bonaparte. In una realtà politica precaria, con lo Stato incapace di garantire la sicurezza della popolazione obbligata a subire i francesi da un lato e soggetta alle prepotenze inglesi dall'altro, la storia si sviluppa tra soldati e contrabbandieri, uomini di chiesa e medici, briganti e guerriglieri, cene luculliane e feste popolari, rissosi litigi e battaglie feroci, vicende processuali ed evasioni clamorose. In questa cornice pittoresca e movimentata, si ripete l'eterno luogo comune dei potenti che vincono sempre, anche se in torto, mentre gli umili sono i soli a pagare.